DAL TICINO AL MARE | un percorso a tappe

Sono molti i possibili percorsi che da Sesto Calende, attraversano il Parco del Ticino e arrivano fino a Pavia. Svariate sono anche le possibilità di attraversare la pianura padana e piemontese, scavalcare gli Appennini e giungere fino alla Liguria. In questo percorso l'idea ispiratrice è stata quella di stare il più vicini possibile all'acqua, come una vena viva che scorre e cadenza i nostri passi

TAPPA #2 | Panperduto - Ponte di Oleggio

seguendo il canali

KM 11,3
dislivello 149 m
altitudine massima 192 m
fondo: sentiero
percorribile piedi, bici
(medio/impegnativo)
SCARICA LA TRACCIA GPX
La prima parte è descritta qui.
Successivamente il nostro itinerario prosegue imboccando la strada larga e ghiaiosa (sentiero del Gaggio). Imbocca poi la prima curva destra, indicata come “Curva dell’Ipposidra” e prosegui fino all’area pic nic di fronte alla pista ciclabile. Attraversala e alla sua estremità prendi una traccia in salita e prima dei gradini in pietra, girare a destra per salire sul ponte in cemento che attraversa il canale. Scendendo i gradini ci ritroveremo in un parcheggio sterrato, nei pressi di un ristorante e di una tabellone informativo del Parco “Strada del Gaggio”, alla confluenza esatta con il percorso del sentiero sopra descritto.
SEGUENDO IL CANALE PER LA VIA ASFALTATA
Per raggiungere Turbigo è anche possibile seguire la pista ciclopedonale asfaltata. Si tratta del percorso più accessibile e lineare, completamente chiuso al traffico e pianeggiante, ottimo per i ciclisti, a piedi può risultare monotono. Per imboccarlo sarà sufficiente attraversare il ponte e seguire il canale fino a Nosate – Turbigo. Essendo ben segnalata e descritta in numerosi itinerari del Parco del Ticino, qui non ci soffermiamo

vedere, mangiare, dormire

Luoghi da vedere, storie da ascoltare. Ecco qualche spunto per i più curiosi

La ciclabile Sesto – Milano – Pavia
Itinerari dei laghi
I sentieri del Parco 
Il ponte di Oleggio

 

Mangiare – dormire
Possibili punti di sosta lungo il percorso: non c’è nessuna convenzione. Nelle vicinanze del Ponte di Oleggio ci sono un paio di ristoranti e nel borgo di Tornavento ci sono bar e panetterie
Ostello Panperduto
Centro Parco Ex Dogana

SCOPRI CHI SONO

andare è un modo di vivere. vicino o lontano, a piedi o in aereo, viaggiare è prima di tutto alla scoperta di sé stesse

seguendo il fiume Ticino

KM 16,34
dislivello 186 m
altitudine massima 204 m
fondo: sentiero
percorribile piedi – mtb
(medio/impegnativo)
SCARICA LA TRACCIA GPX

A piedi o in MTB questa seconda tappa si snoda attraverso le anse del fiume Ticino, in un labirinto di spiagge e sottobosco. La traccia potrebbe subire qualche leggera deviazione per la possibile presenza di rovi, alberi caduti o smottamenti delle rive, ma non presenta particolari ostacoli. Per ogni dubbio, vale l’avvertenza di tenersi sempre l’acqua sulla destra.
Ripartiamo dalla diga del Panperduto (VEDI TAPPA1) fino alla chiusa in mattoni rossi. Attraversala e noterai una casetta gialla di nuova costruzione (e un tabellone informativo in pessime condizioni sul sentiero della Conca). Dietro di essa inizia una traccia che entra nel bosco.
Seguila fino ad una spiaggia di sassi, particolarmente frequentata in estate (nota come il Fogator). Da qui puoi procedere per uno sterrato più interno o sulla spiaggia, tenendo il fiume a destra, fino ad incrociare uno slargo con un cartello di “pericolo piene improvvise”.
A questo punto gira a sinistra su un’ampia strada bianca, lasciandoti il fiume alle spalle. Al successivo incrocio vai a destra su un’ampia strada ghiaiosa e pochi metri dopo, nei pressi di una curva (si vede la fine della strada in riva al fiume) prendi una piccola traccia a sinistra che si inoltra nel bosco. Percorrila tenendoti sempre il fiume sulla destra, supera un piccolo guado e prosegui a destra. Si costeggia sempre il fiume, con una bella vista sul paesaggio. Lungo il percorso incontrerai una palizzata in legno, che delimita l’area di un centro disabili, (Centro ANFASS, Località Molino di Mezzo, Comune di Somma Lombardo). Dopo poco sulla sinistra vedrai un prato e il retro di una costruzione industriale (Lanificio di Somma e Molino Risera).

Segui sempre la traccia principale nel bosco, senza perderti d’animo! E’ possibile che alberi caduti ostruiscano la traccia principale, ma non pui perderti, basta avere sempre come riferimento l’acqua sulla destra. Giunto ad un ponticello di legno che attraversa un canale e immette in un ampio prato, attraversalo e segui le indicazioni del Parco del Ticino sentiero SP “Vizzola 7.7 – Lonate Pozzolo 13.8 – Pavia 98,3” che immettono su un comodo sterrato.
Giunto al bivio con il cancello di una proprietà privata sulla sinistra, prendi invece lo sterrato a destra nei presso di un cartello di pericolo piene improvvise, contrassegnato con numero 29. Segui la single track che si inoltra nel bosco. Dopo una salita supererai un’area aperta con i pali elettrici, segui la traccia che in breve porta sull’asfalto del canale industriale Villorsi (la pista ciclabile Sesto Calende – Pavia), ma poi svolta immediatamente a destra per riprendere lo sterrato indicato anche da un segnavia “E1”. Tieni la destra (ignorando la via nel prato) e nei pressi di un traliccio dell’alta tensione, imbocca una ripida discesa che riporta nel bosco. Costeggiando il Ticino, ti attende un’altra ripida discesa che scende sulla riva ricca di cespugli di ginestre e qualche pino. Al prossimo bivio abbandona la traccia che segue l’acqua e prendi la salita sulla sinistra che conduce ad un parcheggio sterrato. Siamo nei pressi dell’abitato di Castelnovate, dove il Ticino compie una grande ansa.

Superato il parcheggio si imbocca il sentiero a destra, segnalato dal Parco come sentiero AC “Porto – Anello”. Si attraversa un boschetto, al bivio prendi la ripida discesa sulla destra, al successivo bivio tieni sempre la destra (ignorando la strada più larga) che conduce vicino all’acqua. Incontrerai poi un cartello di piene improvvise col numero 42, superalo e al bivio successivo prendi la traccia verso destra indicata da un cartello, ormai illeggibile, “ansa –Castelnovate”. Ignora le altre possibili deviazioni e tieni la destra per seguire il perimetro dell’ansa del fiume. Sbucherai in breve su una riva sassosa, oltrepassa il cartello pericolo piene 46, segui sempre la stretta, ma ben evidente traccia, che letteralmente serpeggia tra bosco, riva sassosa e acqua. Così si raggiungerai un parcheggio asfaltato, alla cui estremità il sentiero riprende, indicato da un segnavia del Parco “Porto” e AC “Anello – E1”. Il primo tratto è piuttosto scosceso e zeppo rovi… ma non perderti d’animo, poi migliora! (In alternativa potrai seguire per un breve tratto l’asfalto e riconnetterti al sentiero). Segui la traccia nelle sue fantasiose circonvoluzioni tra boschi e sassi, incontrerai il cartello piene improvvise numero 50. Attraversata una bella chiusa in ferro svolta a destra sulla traccia che porta direttamente sulla spiaggia sassosa e seguila tenendoti sempre il fiume sulla destra, ad ogni bivio che incontrerai.

Dopo la chiusa troverai due tracce: quella di sinistra è la variante interna; quella di destra: il sentiero del fiume qui descritto.
La traccia attraverserà sentieri sabbiosi e sassi, la vegetazione è rada, si scorgono intrecci di rami e legni portati dal fiume e l’ambiente è popolatissimo di lepri selvatiche. In estate è un buon punto per fare il bagno e l’area e frequentata da naturisti, a volte con l’esplicita intenzione di incontri intimi… a voi la scelta.
In alternativa, volendo evitare la spiaggia, è possibile percorre un sentiero più interno (VARIANTE INTERNA). Dopo la chiusa in ferro, al primo bivio si può imboccare la più ampia strada di sinistra, al secondo bivio la larga sterrata di sinistra e al terzo incrocio svoltare a destra seguendo sempre un’ampia e comoda strada di bosco che dopo poco si restringerà e si ricongiungerà alla traccia sopra descritta, avendo però evitato il tortuoso (ma senz’altro più bello) sentiero di costa.

 

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