Quaderni siriani

QUADERNI SIRIANI parla di un meraviglioso paese non ancora squassato dalla guerra.

“I Quaderni siriani narrano due viaggi compiuti tra il 2001 e il 2002. Andai in Siria vent’anni fa e in solitaria, utilizzando i mezzi pubblici e la fantasia per sopperire alle difficoltà linguistiche. Incontrai Damasco e Aleppo, il deserto stepposo e Palmyra, le rovine di Dora Europos e l’Eufrate, fiume del tempo e della memoria. E le genti: ragazze di città e vecchi nodosi del deserto, musulmani e cristiani, cantastorie, mercanti, contadini e bambini.

Quello che ho attraversato è un paese che non c’è più. Le mie sono parole passate, parole datate, parole che raccontano la Siria prima della guerra con la sua enorme ricchezza storica e culturale, con la generosità e l’ospitalità strabordante delle famiglie, con quei suq incredibili zeppi di tutto, dal sapone d’olio d’oliva allo smalto per le unghie. Una terra antica ribaltata dagli eventi, dove il tempo è stato spaccato da una faglia: c’è la Siria di prima della guerra e quella di dopo.

Viaggiare laggiù all’inizio del nuovo millennio furono grandi mangiate e un’infilata indelebile di incontri; furono tappeti intrecciati, pulmini tossicchianti, tradizioni conviventi. Furono scoperta e passione. Questo è quello che narro: due viaggi di scoperta e passione.

Senza prese di posizione: parlo della gente e non dei governanti, dei nomadi e non delle coalizioni politiche. Questo non perché io non voglia schierarmi bensì per far emergere, attraverso il resoconto, la vita quotidiana delle persone, le loro abitudini, i loro gesti, il loro lavoro, i loro giochi, i loro mangiari, il loro incedere nella vita. Ho voluto narrare il ritmo di una terra che mi ha accolta e di un popolo nobile sempre pronto a raccontarsi mentre sgranocchia all’infinto pistacchi tostati.”