Cantarranas (Honduras)
Un villaggio vestito di colori
Nome di battesimo: San Juan de Flores. Ma per tutti e da sempre il villaggio è conosciuto come Cantarranas, nomignolo legato al fatto che nei pressi scorre un torrente nel quale amano cantare le rane. E sono proprio costanti, tanto che anche sui bus pubblici la destinazione è indicata con il soprannome. Situato nel centro dell’Honduras, in mezzo a coltivazioni di canna da zucchero, il paese gracidante era un villaggio contadino che, come spesso capita (non solo in Honduras, anzi, in molte aree del mondo, anche se con modalità differenti), stava vivendo un lento declino. Sonnecchiava silenzioso mentre i giovani prendevano la via delle città.
Finché venne eletto un sindaco che ebbe un’idea: trasformare le vie in opere d’arte, riempirle di colore e così facendo far venire voglia alle persone di andare a visitarlo e ai residenti di rimanere. In America centrale il muralismo è un’istituzione: dal Messico in giù, muri, edifici, marciapiedi amano incontrare pennelli e bombolette spray tanto di artisti noti quanto di giovani esordienti. Spesso i muri raccontano storie, portano alla luce tematiche sociali, ambientali, di parità di genere e mettono in mostra stili e tecniche differenti. E rallegrano. Così è anche per Cantarranas, nelle cui strade si incontrano ritratti di donne che suonano, foreste popolate di tucani, pappagalli e caprioli, bambine che leggono, vecchi con il cappello, indios sui trampoli, farfalle blu. Il villaggio da anni ospita un festival di graffiti, dura una settimana e vi partecipano artisti locali (come Denis Berrios) e stranieri: così ogni anno un angolo in più prende vita.
Dopo la pittura è arrivata la scultura: a Cantarranas è stato aperto un laboratorio dove si impara a plasmare la pietra locale, le opere che escono dal laboratorio sono esposte nel paese e nelle strade dei dintorni. Così chi non ha mai sentito parlare della terra dove cantano le rane ma si trova a passare da queste parti le vede e viene invogliato a fare una deviazione.
In questa bella storia di rinascita, purtroppo, non c’è solo l’allegria: l’Honduras è un posto tosto, difficile, con una diffusa violenza. Il sindaco che diede un nuovo futuro alla sua cittadina dava fastidio ai rivali politici, forse suscitò delle invidie, forse c’erano di mezzo giochi di potere. Fatto sta che un giorno di alcuni anni fa decisero di farlo stare zitto. E lo decisero nel più definitivo dei modi: sparandogli. Il 13 novembre 2021 Francisco Gaitan, sindaco di Cantarranas, fu ucciso con oltre 15 colpi di arma da fuoco. Perché in Honduras sogni e idee possono costare la vita. Chi decide di seguirli lo sa. E va avanti lo stesso: con paura, magari (chi non ne avrebbe?), ma anche, e soprattutto, con un grandissimo coraggio.
Adesso la figlia di Gaitan è vicesindaco è si è candidata a sindaco per le prossime elezioni. Per continuare il lavoro del padre. Con grande ammirazione e stima per chi lavora in un contesto traumatizzato dalla violenza, lascio che a parlare siano le immagini, i colori, le forme di uomini e donne che hanno contribuito a rendere Cantarranas un luogo d’arte. Con la speranza fortissima che in futuro possa essere anche un luogo di pace.